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Museo dell'intreccio mediterraneo di Castelsardo

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Intreccio di asfodelo

Pianta erbacea perenne, della famiglia delle Liliaceae che si caratterizza per le radici tuberose e molto consistenti. In Sardegna vive rigogliosa nei campi aperti a livello del mare e anche a quote elevate. Le radici sono dotate di un corto fusto dal quale dipartono numerosi tubercoli ingrossati, più o meno affusolati. Le foglie, di colore azzurro verdastro, partono dalle radici e spuntano in autunno con le prime piogge. Hanno un aspetto nastriforme, strette da 2 a 4 cm e lunghe sino a 70 cm,  con un restringimento verso l’apice che risulta appuntito. Il fusto è cilindrico, alto sino a 120 cm. I fiori bianchi (“tarabucciu” in castellanese) e con una stria centrale rosso-scura, sono numerosi e inseriti su di una infiorescenza a pannocchia. Il periodo di fioritura va da marzo a maggio, a seconda dell'altitudine.

La raccolta degli steli è effettuata manualmente, dalle donne, nei mesi di marzo/aprile quando i primi fiori cominciano a sbocciare; poiché è in questo periodo che i fusti conservano le proprietà di malleabilità e resistenza necessarie all’intreccio. Si usano gli steli, opportunamente sezionati ed essiccati, per l’orditura e la tessitura di contenitori per alimenti: canestri, corbule, cestini, contenitori per la conservazione di cereali. Centri lavorazione della fibra sono: la Planargia (Flussio, Tinnura, Montresta), la Barbagia (Olzai,Ollolai) e l’ Ogliastra (Urzulei)

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