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Museo dell'intreccio mediterraneo di Castelsardo

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Castelsardo: Città Sabauda

Il possesso di Castel Aragonese avvenne il 2 settembre del 1720. Come Cagliari e Alghero, la città sulla rocca e le sue fortificazioni vennero restaurate e rese più solide. Nel 1730 salì al trono il successore dell’abdicante Vittorio Amedeo  II, vale a dire suo figlio Carlo Emanuele III.

Nel 1767 Castel Aragonese prende il nome di Castelsardo e per quanto proiettata sul mare e provvista di porto, passa ad essere  piccolo borgo commerciale e, soprattutto, agricolo. In questo periodo e contesto assumeva l’utilizzo del suolo, come terreno di scontro per contadini e pastori ma altresì progressiva occupazione degli spazi da parte di lavoratori forestieri. Da qui l’introduzione  di un sistema di tassazione della città che potesse garantire alla municipalità un introito, da applicare sia alla popolazione locale che forestiera.

Il sistema non portò giovamento alla città perché i forestieri approfittarono dell’incuria di alcuni appaltatori ed elusero i loro obblighi. Il risultato fu paradossale: i forestieri non pagarono affatto, si impossessarono del grano importandolo nelle loro città di origine e creando una situazione di intolleranza rispetto ai cittadini.

Nel 1760 fu eretto nella città un seminario, restaurato nel 1777, per volere del vescovo Francesco Ignazio Guiso, e sono del 1766 le richieste al Vicerè per la costruzione di una scuola per bambini e la decisione del Parlamento di istituire un Monte di Soccorso, realizzato  però solo negli anni Ottanta del secolo. È doveroso ricordare l’impegno economico (circa 400 lire) che degli anni Settanta Castelsardo compì per sistemare strade e dare nuovo aspetto alla viabilità urbana.

La città cominciò a perdere di importanza verso la prima metà dell'Ottocento, schiacciata dai proprietari terrieri troppo autoritari e da un impoverimento della vita culturale e sociale. Alla fine del secolo la peste, arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell'isola, condanna il paese al periodo più povero della propria storia, superato negli anni grazie ai finanziamenti delle amministrazioni esterne e dall’economia industriale e turistica.

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