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Museo dell'intreccio mediterraneo di Castelsardo

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Manufatti castellanesi

La tradizione castellanese dedita all’intreccio è puramente orale, custodita nel sapere e nel talento delle cestinaie e degli intrecciatori della città. Questi però devono la loro fama artigiana anche all’artista Eugenio Tavolara, che negli anni ’60 e ’70 del 1900 insegnò loro un novo modo di intendere il lavoro dei manufatti: più come forme di arte che semplici utensili da lavoro o d’ausilio alle attività quotidiane. Nascono così forme, decori e utensili innovativi, frutto dell’abilità manuali ma altresì del gusto artistico degli artigiani.

Sin dai tempi passati sono tre i manufatti che si caratterizzano come tipici di Castesardo: lacorbula il canestro e la pontina, i primi due emblemi dell’intreccio castellanese. Questi riprendono le forme classiche dell’intreccio della tradizione, che variavano a seconda dell’uso ma che oggi, come negli anni di Tavolara, presentano anche forme miniaturistiche, diventando gadget per turisti e pratici ed eleganti oggetti d’arredo. Il terzo la pontina, un oggetto presente in tutte le case di Castelsardo è un contenitore per biancheria, in passato era una sorta di cassetto-armadio dei più poveri e assumeva diverse fogge e capienza.

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