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Museo dell'intreccio mediterraneo di Castelsardo

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Gli intrecci di competenza maschile, realizzati con pertiche e listelli di canna, presentano caratteristiche affini in tutto il bacino del Mediterraneo. I manufatti vengono per lo più realizzati per la raccolta e il trasposto dei frutti, ortaggi o altri alimenti ma altresì per il trasporto del bucato, del carbone, della legna, delle pietre  e per le attività legate alla pesca.

Le forme dei manufatti sono globulari, ellittiche, o a catino, possono avere la parete alta o bassa, rettilinea o curvilinea. Si presentano solitamente provvisti di uno o due manici (a treccia piatta sovrapposta o a treccia ritorta) e spesso venivano imbragati in coppia sul dorso dell’animale da trasporto per mezzo di funi o trasportate sui carri e sugli autocarri.

I canestri prodotti avevano una capienza fino a 60 kg. I manufatti presentano ancora oggi un’orditura disposta inizialmente a croce e poi suddivisa a raggiera utilizzando differenti fibre della macchia mediterranea: olivastro, lentisco, fillirea, salice, olmo ginestra selvatica e mirto. La base dei contenitori è sempre molto resistente, atta a sostenere il peso del contenuto.

Le pareti sono tessute con sottili listelli di canna e l’orlo, che serra la parete del manufatto, è una treccia ritorta realizzata con le aste di orditura. Gli utensili utilizzati per la loro realizzazione sono pochi: roncola, coltello, cesoie e punzoni con taglio a becco realizzati con delle canne o dei tubi metallici.

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